Appurato che le carte da gioco si diffusero in Europa a partire dal XIV secolo, vediamo quali sono i documenti storici che ne riportano la loro esistenza. In Italia un’ordinanza fiorentina datata 1376 vieta il gioco delle carte delle naibbe. Questo termine deriva dall’arabo e indica il vicerè della carte mamelucche. Un anno dopo, nel 1377, anche a Parigi un’ordinanza impedisce il gioco delle carte nei giorni feriali. Diversi furono anche i ritrovamenti che segnalano l’esistenza delle carte da gioco. E’ stato rinvenuto uno scritto di un frate domenicano di Basilea datato 1377 nel quale l’argomento trattato è il gioco delle carte.

E’ stato trovato anche un mazzo di carte formato da 44 pezzi appartenuto all’inventario di un mercante di Barcellona del 1380 mentre il mazzo di carte più antico è detto il mazzo di Stoccarda. Sono carte che risalgono al 1430 e raffigurano scene di caccia. L’evoluzione della carte in Europa ha una sua storia: a seconda dei popoli cambiano l’aspetto e la struttura delle carte e vengono introdotti i primi disegni, che rendono più semplice l’uso delle carte da gioco.

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Gli spagnoli trasformarono i bastoni da polo, non molto conosciuti, in randelli mentre i popoli germanici convertirono i semi in cuori, campanelli, foglie e ghiande e diedero origine al mazzo a cinque semi, aggiungendo gli scudi. Questo mazzo era chiamato mazzo venatorio e raffigurava scene di caccia, con animali e strumenti per l’attività venatoria. Anche i francesi cambiarono i semi, trasformandoli in disegni stilizzati e poi gli stessi si diffusero anche in Inghilterra dove però i quadri presero il nome di diamanti e i fiori tornano ad essere bastoni.

Veniamo all’Italia. Il nostro popolo aggiunse alle carte moresche 22 figure illustrate più tre figure maschili ed una femminile, la regina. E’ così che nacque il mazzo dei tarocchi. Queste carte venivano utilizzate soltanto dai ricchi per giocare al Gioco dei Trionfi. La parola Tarocco però entrò nella lingua italiana soltanto dal XVI secolo in poi e queste carte vennero impiegate per scopi esoterici soltanto dal 1780. E’ quasi certo che nel tardo Medioevo le carte, o meglio i loro semi, assunsero anche un valore simbolico e rappresentassero le diverse classi sociali: spade indicavano i nobili, cuori i religiosi, bastoni i contadini e denari i mercanti. Alcuni studiosi non sono d’accordo con questa interpretazione e ritengono che i semi indichino solo le quattro stagioni. Fu tra il Cinquecento e il Settecento che comparvero i primi manuali sulle carte da gioco, che contenevano le regole dei diversi giochi.