Ci sono due principi del tutto naturali che consentono al pozzo nero di funzione. Significa che non c’è nessun processo di tipo artificiale o meccanismo che fa funzione la cisterna dove confluiscano tutti i tubi di scarico domestici. È importante capire come un pozzo nero funzioni per poter attuare dei comportamenti che riducano al minimo eventuali rischi.

Il primo principio è dovuto solo alla differenza di peso. L’acqua che viene scaricata può contenere residui di sapone, detersivo e simili oppure anche dei liquami. Quando il getto di acque arriva dentro al pozzo, i materiali si separano per via della loro differenza di peso. Le parti più pesanti vanno a finire sul fondo. Qui si ammassa la parte più solida che sedimenta sul fondo e un po’ anche sulle pareti delle cisterna. La parte del getto di acqua scaricata che è più leggera resta in superficie. Eventuali parti oleose e simili sono quelle che restano sul pelo dell’acqua perché ancora più leggere. È solo la differenza di peso che da sola fa divedere i liquidi dentro al pozzo nero.

Il secondo principio che si attiva dentro a un pozzo nero per la raccolta delle acque reflue è ancora più delicato. All’interno del pozzo nero sono presenti dei batteri e dei microorganismi anaerobici che hanno il compito di digerire parte delle sostanze che inquinano l’acqua. È necessario fare di tutto per evitare di disturbare il delicato equilibrio batterico. Un po’ come nello stomaco e nell’intestino, non devono essere introdotti elementi di disturbo: quando si prendono sostanze irritanti, la flora batterica si altera. Lo stesso vale per il pozzo nero: quando si inseriscono negli scarichi prodotti aggressivi, i batteri vengono alterati e si ferma la loro azione digestiva. Anche introdurre degli avanzi di cibo è pericoloso perché alimenta alcuni batteri che crescono a dismisura rispetto agli altri e potrebbero causare anche cattivi odori.

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