La boxe internazionale torna sotto le luci della ribalta. Il prossimo 1° dicembre, presso lo Staples Center d Los Angeles, andrà infatti in scena il match dell’anno, valido per il titolo di campione mondiale dei pesi massimi, tra lo statunitense classe 1985 Denotay Wilder e Tyson Fury, pugile britannico 30enne.

Wilder, attualmente il campione in carica, e lo sfidante Fury rappresentano due scuole di pugilato diverse, anche se in comune vantano il fatto di non essere mai stati sconfitti in un combattimento professionistico.

La notizia che ha reso ufficiale il match è stata resa nota lo scorso 23 settembre, mentre la vendita dei biglietti è cominciata il 3 ottobre, con prezzi che oscillano da 250 a oltre 1500 dollari.

Wilder dà subito prova della sua forza contro un’inconsapevole mascotte televisiva

Fin dal primo momento il consueto meccanismo promozionale ha messo in moto uno show volto ad innalzare la tensione nei pugili, e questa volta si è forse superato il limite.

Chiamato sul canale americano sportivo ESPN a rispondere ad alcune domande, il campione in carica Wilder è stato poi invitato a dare prova della sua forza contro la mascotte della televisione, la quale si è ritrovata letteralmente a dover fare da punching ball: infatti un pugno del campione gli ha fratturato la mascella, anche se subito nessuno si è accorto dell’accaduto, sia per via del costume che per il fatto che ormai tali sceneggiate all’interno del mondo della boxe sono ormai all’ordine del giorno.

La scena, che è diventata virale in rete, denota subito l’incredulità del pugile stesso, il quale non sembrava essersi reso conto che dietro quell’involucro ci fosse davvero una persona, cosa che lui stesso ha dichiarato pubblicamente, esprimendo le sue scuse più sincere e regalando la possibilità all’inconsapevole vittima della sua potenza di vedere allo Staples Center l’incontro di boxe da una posizione di prim’ordine.

Resta da vedere se la mascotte accetterà, anche se di fatto sui social Wilder ha già messo in atto una campagna mediatica in cui lui stesso si impegna a mantenere la promessa fatta al malcapitato.

La carriera di Fury tra alti e bassi trova ora un’occasione per risollevarsi

Discorso un po’ diverso per lo sfidante britannico, che dopo il 2015 è stato squalificato per droga e ha perso il titolo di campione dei pesi massimi, dopo aver per volte consecutive battuto il gigante ucraino Wladimir Klitschko.

Dopo essersi disintossicato da alcol e droghe e aver attraversato una brutta fase di depressione, durante la quale ha confessato di aver tentato il suicidio – ha provato a guidare a quasi 200 chilometri all’ora la sua Ferrari verso il ponte di un’autostrada – Fury ha ritrovato se stesso e quando lo scorso luglio gli si è paventata davanti l’occasione di battersi contro il campione mondiale dei pesi massimi ha ritrovato anche fiducia e motivazione a livello professionale.

Ben Davison e Mike Tyson: i punti di riferimento di Fury

Il tutto grazie anche a uno stretto rapporto con il suo allenatore, Ben Davison, che lo ha aiutato a liberarsi dai propri demoni e lo sta tuttora allenando per ritrovare la miglior condizione fisica possibile.

Una vera e propria figura di riferimento per il 30enne britannico, che rientra assieme al grande Mike Tyson nei propri punti di riferimento personali.

E a proposito di Tyson, Fury ha dichiarato di aver accettato di combattere contro Wilder anche per il fatto che a sua detta l’americano avrebbe mancato di rispetto al grande Iron Mike, dichiarando che lo avrebbe potuto stendere in un solo round.

Fury: scommessa azzardata o campione dallo smalto ancora intatto?

Al di là del fenomeno mediatico messosi in moto da ormai due mesi, la sfida tra Wilder e Fury sembra agli occhi di molti essere una sfida molto azzardata per l’ex campione del mondo britannico: infatti un anno e mezzo di inattività potrebbe giocare a so sfavore, specialmente contro un atleta dalla potenza devastante come Wilder.

D’altro canto Fury è stato capace per quattro volte di fila di togliere la cintura dei pesi massimi a un mostro sacro del pugilato internazionale come Wladimir Klitschko, anche se tra i due non vi è mai stata la possibilità di scontrarsi nuovamente per stabilire una netta supremazia.

Tra le vittorie contro l’ucraino e la sfida del prossimo 1° dicembre Fury ha sostenuto un paio di combattimenti, rispettivamente contro il pugile macedone Sefer Seferi e contro il nostro Francesco Pianeta, atleti che, senza nulla togliere loro, non sono del calibro e della potenza di Wilder.

Di qui lo scetticismo di alcuni, anche se l’occasione per riscattarsi agli occhi della platea mondiale sembra esser estata la molla più grande a far scattare Fury nuovamente in piedi e a ritrovare la grinta del campione.

Una vittoria contro Wilder potrebbe dunque rilanciare una carriera fatta di alti e bassi, in cui comunque vada Fury ha dimostrato di aver già battuto l’avversario più ostico, vale a dire quello della dipendenza e della depressione.