Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (OCD) è un disturbo d’ansia caratterizzato da pensieri intrusivi, persistenti e involontari, detti ossessioni, e da comportamenti ripetitivi, detti compulsioni. Questo articolo offre una panoramica sull’OCD, sui suoi sintomi, cause e terapie, in modo da essere un utile strumento per chi cerca informazioni sul disturbo.

Le ossessioni sono pensieri invadenti e indesiderati che generano angoscia e preoccupazione. Ad esempio, una persona con OCD potrebbe essere ossessionata dall’igiene e dal timore di contrarre malattie. Le compulsioni, invece, sono azioni ripetitive che l’individuo si sente costretto a compiere per ridurre l’ansia provocata dalle ossessioni. Nel caso dell’esempio precedente, la persona potrebbe lavarsi le mani in modo eccessivo e compulsivo.

I sintomi dell’OCD variano da individuo a individuo, ma in generale si manifestano in quattro categorie principali: ossessioni legate alla pulizia, all’ordine, alle verifiche e ai pensieri intrusivi. I sintomi possono essere debilitanti e compromettere la qualità della vita di chi ne soffre, influenzando le relazioni personali, il lavoro e le attività quotidiane.

Le cause del Disturbo Ossessivo-Compulsivo non sono ancora completamente chiare, ma si ritiene che una combinazione di fattori biologici, genetici e ambientali possa contribuire alla sua insorgenza. Tra i fattori biologici, un ruolo importante è giocato dai livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che regola l’umore e l’ansia. Anomalie nella struttura e nel funzionamento di alcune aree cerebrali, come il ganglio della base e la corteccia prefrontale, sono state associate all’OCD.

Anche la genetica può influenzare la predisposizione al disturbo: studi su gemelli e famiglie suggeriscono che l’OCD può essere ereditario. Infine, esperienze di vita stressanti, traumi o eventi avversi durante l’infanzia possono aumentare il rischio di sviluppare il disturbo.

Per quanto riguarda le terapie, l’approccio più efficace per trattare l’OCD è una combinazione di psicoterapia e farmacoterapia. La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è la forma di psicoterapia più utilizzata e si concentra sull’identificazione e la modifica dei pensieri e dei comportamenti disfunzionali. La terapia di esposizione e prevenzione della risposta è una tecnica specifica della CBT che aiuta il paziente a confrontarsi con le situazioni temute e a resistere alle compulsioni.

La farmacoterapia prevede l’utilizzo di farmaci antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che agiscono regolando i livelli di serotonina nel cervello.

Questo articolo non deve sostituire il parere di un professionista della psicologia. Per approfondimenti vi consigliamo una psicologa di Verona: Giulia Castelletti